Come iniziai coi francobolli

Iniziai a collezionare francobolli con mio nonno quando avevo circa sette anni. Il collezionista appassionato colleziona francobolli usati. Io aiutavo mio nonno a lavare i francobolli. Chi non è esperto potrebbe chiedere: perchè erano sporchi? No, i francobolli si lavano per separarli dal frammento di carta al quale sono attaccati. Io aiutavo mio nonno a fare questo lavoretto di pazienza. La procedura è la seguente: si mette a mollo in acqua tiepida tanti francobolli su frammento quanti ce ne possono stare nel lavandino del bagno; dopo poco i primi iniziano a staccarsi, altri ci mettono molto di più, allora si prendono quelli già staccati e molto delicatamente si deve strofinare il francobollo con il pollice per far sciogliere il residuo di gomma (colla) che rimane sul retro. Non va strofinato troppo a lungo o troppo energicamente altrimenti ad un certo punto inizia a sfaldarsi la carta. Una volta pulito il francobollo conviene farlo asciugare su un foglio di carta assorbente con la facciata rivolta verso la carta perchè qualche residuo di gomma potrebbe ancora far attaccare il francobollo alla carta. Fare attenzione a non piegare il francobollo o la sua dentellatura! Nel lavaggio è un grosso problema quando i francobolli sono su carta colorata, soprattutto quella rossa lascia il francobollo macchiato, che sappia io senza soluzione. Una volta asciutti i francobolli, la nostra procedura prevedeva di catalogarli in cassettine divise a schedario, con un cartoncino per ogni paese del mondo, ogni emissione in una bustina di pergamino (carta trasparente) con sopra scritto stato e anno di emissione o per l’Italia anche il numero di catalogo Sassone. Questa è la mia procedura di conservazione dei francobolli anche oggi che mio nonno non c’è più.